<span>Nick Carter ha molti nemici, ma in compenso ha tre amici fidatissimi, leali, onnipresenti: Hugo, Pierre e Wilhelmina. Il primo è lo stiletto affilatissimo che Nick porta in un fodero assicurato all’avambraccio. Basta un colpo secco del polso, e Hugo scivola nel palmo della mano, ubbidiente, silenzioso, sicuro, micidiale. Il secondo, con quel suo nome da cuoco francese, è un ordigno minuscolo, rotondo, simile a una biglia. Svitando le due sfere dalle quali è composto, emette una nube di gas venefico capace di abbattere una mandria di bisonti. Wilhelmina, da brava tedesca, è più rumorosa e più ingombrante, ma a volte le armi che sputano nespole di piombo valgono più di qualunque altro metodo di persuasione, e Wilhelmina sputa nespole calibro 45, di quelle che aprono fori grossi come monete. Con i suoi tre amici, Nick Carter dovrebbe sentirsi al sicuro. E così è, infatti. O almeno, nella maggior parte dei casi. Ma quando il nemico prende le spoglie di quattro amazzoni vestite completamente di cuoio e armate, invece che di arco, di fucile mitragliatore, e quando scompare da un aeroporto nientemeno che un super-reattore sovietico, c’è poco da stare allegri, che si abbiano o meno tre «amici fidati». Non resta che «jet»...tarsi allo sbaraglio e sperare.</span>

Nick Carter, jet...tati allo sbaraglio PDF

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